Guida definitiva all'Alta Via 2 — Fasi, Rifugi e Percorsi
La tua risorsa completa per l'escursionismo sull'Alta Via 2 — tappe, rifugi, stagione migliore, difficoltà, sezioni ferrate, logistica e consigli di sicurezza per un viaggio sicuro nelle Dolomiti.

Quick Links
Sapevi che l'Alta Via 2 attraversa oltre 160 chilometri di terreno dolomitico ad alta quota, collegando le catene montuose del Puez–Odle, Sella, Marmolada, Pale di San Martino e Bellunesi — tutto su un'unica traversata continua?
Questo percorso è una delle escursioni a lungo raggio più impegnative, tecniche e panoramiche delle Dolomiti, combinando passi esposti, ripidi plateau di calcare e alcuni dei paesaggi alpini più iconici della regione.

Non è un caso che l'Alta Via 2 sia spesso descritta come il “percorso alpino classico” delle Dolomiti — abbastanza impegnativa per escursionisti esperti, sufficientemente gratificante da giustificare ogni passo.
Questa guida ti offre una chiara e pratica panoramica di tutto ciò di cui hai bisogno prima di metterti in cammino, inclusi:
Il periodo migliore per escursionismo, con una panoramica mese per mese
Rifugi, attrezzatura, cibo e nozioni di base sulla sicurezza
e molto altro...
Usa questa guida come punto di partenza per pianificare un trekking sicuro, ben preparato e memorabile lungo l'Alta Via 2.

Cosa è l'Alta Via 2?
Distanza totale: ~160 km
Dislivello totale: ~11.000 metri di guadagno e 11.000 di perdita
Durata tipica: 13–14 giorni
Numero di tappe: 13 giorni di escursione + giorni di arrivo/partenza
Punti più alti: Forcella della Piza (2.534 m), plateau Léch dl Dragon (2.680 m), Passo delle Farangole (2.812 m)
Sezioni tecniche: Brevi tratti di via ferrata o passaggi con cavi fissi
Valutazione di difficoltà: Impegnativa — elevazione sostenuta, terreno esposto, meteo variabile
Stagione migliore: Da fine giugno a metà settembre
Mappa dell'Alta Via 2
Perché percorrere l'Alta Via 2?
L'Alta Via 2 è un sentiero ad alta quota di 13–14 giorni che attraversa le Dolomiti centrali e meridionali da Bressanone a Feltre.
Il percorso segue principalmente una cresta continua, collegando massicci principali come Puez–Odle, Sella, Marmolada, Pale di San Martino e i Bellunesi.
Il terreno è costantemente ripido, roccioso ed esposto, con diverse sezioni che richiedono un appoggio sicuro e l'uso occasionale di cavi fissi. L'Alta Via 2 è nota per il suo profilo costantemente accidentato. Le tappe includono spesso salite ripide, ledge strette, ghiaia mobile e occasionali brevi tratti di via ferrata o passaggi con cavi fissi.

Il tempo gioca un ruolo significativo in quota, e diverse sezioni si trovano sopra i 2.000–2.500 metri per periodi prolungati, richiedendo buon giudizio e solide abilità montane. Questo rende il percorso ideale per escursionisti che si sentono a proprio agio su terreni alpini impegnativi e cercano un'avventura multi-giornaliera più tecnica nelle Dolomiti.
Hai bisogno di un set da ferrata?

Quando un set da ferrata è utile
Passo delle Farangole (Giorno 9): la sezione più esposta; uno strumento di sicurezza utile per escursionisti meno sicuri.
Condizioni di inizio stagione: macchie di neve o lastre ghiacciate possono aumentare il rischio su cavi altrimenti moderati.
Meteo bagnato: il calcare diventa estremamente scivoloso dopo le tempeste, rendendo rassicurante la protezione con clip.
Quando un set da ferrata è facoltativo
Escursionisti esperti che si sentono a proprio agio su terreni ripidi e rocciosi e hanno un buon equilibrio su ghiaia mobile.
Finestre di bel tempo secco e stabile dove le sezioni con cavi funzionano più come appigli che come caratteristiche di sicurezza.
Segmenti Puez–Odle e Pisciadù, che sono brevi e gestibili per escursionisti sicuri senza attrezzatura.
Un kit completo da ferrata aggiunge peso, quindi gli escursionisti dovrebbero bilanciare la sicurezza con l'efficienza. Coloro che sono familiari con terreni esposti completeranno l'AV2 senza di esso, mentre altri potrebbero apprezzare la sicurezza psicologica e pratica di agganciarsi ai cavi in punti chiave.
Sezioni di Via Ferrata lungo il percorso
L'Alta Via 2 include un numero limitato di brevi ma esposti passaggi protetti da cavi. Questi non sono percorsi di via ferrata completi, ma richiedono un appoggio sicuro, comfort con l'altezza e attenzione alle condizioni meteorologiche.
Forcella della Roa (Puez–Odle, Giorno 4) – Ripidi gradini di calcare e brevi cavi fissi che segnano il primo punto tecnico del sentiero.
Discesa Val Setus (Sella / Pisciadù, Giorno 5) – Ghiaia mobile e lastre assistite da cavi su una ripida discesa verso il bacino di Pisciadù.
Passo delle Farangole (Pale di San Martino, Giorno 9) – La sezione più impegnativa: ledge esposte, camini e più lunghezze di cavo.

Le condizioni stagionali influenzano la difficoltà di questi passaggi. All'inizio dell'estate, spesso ci sono residui di neve nelle gole, mentre le tempeste pomeridiane di luglio e agosto possono rendere il calcare estremamente scivoloso. Gli escursionisti dovrebbero valutare attentamente le finestre meteorologiche, specialmente nei giorni che coinvolgono traversate esposte.
Ci sono alternative limitate attorno a questi punti tecnici. Anche se alcune varianti evitano brevi segmenti di cavo, non esiste un bypass completo per il percorso standard sul Farangole. Gli escursionisti meno esperti potrebbero preferire portare un set da ferrata leggero per maggiore sicurezza.
La pianificazione del percorso rimane essenziale. Inizia presto nei giorni che coinvolgono passi alti, evita le sezioni con cavi durante il maltempo e aspettati cambiamenti rapidi una volta sopra i 2.000–2.500 metri. I rifugi lungo il percorso forniscono consigli affidabili sulle condizioni ogni mattina.
Alta Via 2 vs Alta Via 1
L'Alta Via 2 e l'Alta Via 1 seguono linee simili da nord a sud attraverso le Dolomiti, ma il loro carattere differisce significativamente. Le principali distinzioni riguardano il terreno, l'esposizione e il livello di esperienza alpina richiesto.
Aspetto | Alta Via 2 | Alta Via 1 |
|---|---|---|
Difficoltà complessiva | Impegnativa | Moderata |
Terreno | Ripido, roccioso, più tecnico | Sentieri più lisci e più indulgenti |
Via ferrata / cavi | 3 sezioni protette da cavi | Nessuna sul percorso standard |
Livello di esposizione | Maggiore, più ledge strette | Generalmente basso |
Guadagno di elevazione giornaliero | Salite più sostenute | Pacing più uniforme |
Coerenza delle tappe | Grande variazione tra i giorni | Difficoltà più uniforme |
Isolamento | Più isolato, meno uscite | Più accessibile in generale |
Sensibilità al meteo | Alta — i passi diventano rapidamente pericolosi | Inferiore, meno zone esposte |
Più adatto per | Escursionisti alpini esperti | Principianti e intermediari in forma |
L'Alta Via 2 è l'opzione più accidentata e tecnica, ideale per escursionisti a proprio agio su terreni esposti e ad alta quota. L'Alta Via 1 rimane la traversata a lunga distanza più accessibile, offrendo un'esperienza classica delle Dolomiti con minori richieste tecniche.
Quando andare in escursione?

L'Alta Via 2 è un percorso ad alta quota, e le condizioni cambiano rapidamente durante la stagione. Il momento migliore per escursioni dipende dai livelli di neve, dalla disponibilità dei rifugi e dal tuo comfort su terreni esposti e tecnici. Poiché il percorso include passi ripidi e sezioni protette da cavi, scegliere il mese giusto influisce direttamente sulla sicurezza e sulla difficoltà.
Stagioni a colpo d'occhio:
Primavera (Aprile–Giugno): I sentieri più bassi si scongelano, ma la neve rimane sopra i 2.200–2.400 m fino a fine giugno. Le temperature variano da 5–15°C, con notti fredde in quota
Estate (Luglio–Settembre): La principale stagione di escursioni con sentieri completamente aperti, lunghe giornate e mattinate stabili. Le temperature tipiche sono 10–25°C, anche se le creste possono scendere sotto i 5°C durante le tempeste
Autunno (Settembre–Ottobre): Condizioni più fresche e tranquille con aria limpida e colori di inizio stagione. Le temperature diurne variano da 5–18°C, con notti gelide comuni sopra i 2.000 m
Inverno (Novembre–Marzo): I percorsi alti non sono percorribili, con neve profonda, ghiaccio e rifugi chiusi. Le temperature variano da –10 a 5°C, spesso più fredde durante le tempeste o sui passi esposti
Alta Stagione: Estate (Fine Giugno a Settembre)

Questa è la finestra principale per completare l'Alta Via 2. Entro fine giugno la maggior parte dei passi alti inizia a liberarsi, i rifugi aprono e il percorso diventa completamente accessibile. Luglio e agosto offrono il meteo più prevedibile, anche se le tempeste pomeridiane rimangono comuni.
Perché l'estate è ideale:
La maggior parte dei passi alti è priva di neve, inclusi Forcella della Roa, Val Setus e Passo delle Farangole
Accesso affidabile ai rifugi lungo tutte le tappe
Temperature tipiche: 10°C–20°C a 2.000–2.500 m
Lunghe ore di luce per giornate di elevazione sostenuta
Le migliori condizioni complessive per terreni tecnici ed esposti
L'estate offre l'ambiente più sicuro e flessibile per completare l'intero percorso AV2.
Autunno (Settembre a Inizio Ottobre)

All'inizio dell'autunno è uno dei periodi più panoramici per escursioni. Le temperature si abbassano, la visibilità migliora e le folle si diradano significativamente. Tuttavia, i passi alti possono vedere neve precoce, e i rifugi iniziano a chiudere dalla fine di settembre.
Perché l'autunno funziona bene:
Clima più fresco ideale per lunghe salite
Meno escursionisti e sentieri più tranquilli
Aria limpida e frizzante migliora la visibilità sulle alte creste
Temperature tipiche: 5°C–15°C in quota, con notti che scendono vicino o sotto lo zero
Controlla attentamente le date di chiusura dei rifugi; diversi rifugi chiudono entro la fine di settembre, limitando la flessibilità dell'itinerario.
Primavera (Maggio a Fine Giugno)

La primavera è generalmente non adatta per l'Alta Via 2. I passi alti rimangono coperti di neve, le sezioni protette da cavi diventano pericolose e molti rifugi rimangono chiusi. Le valli più basse si aprono prima, ma il corridoio principale dell'AV2 rimane bloccato fino a giugno inoltrato.
Perché la primavera è limitata per l'AV2:
Neve profonda persiste su passi ripidi e gole
I rifugi aprono solo a metà-fine giugno
Roccia bagnata, acqua di fusione e lastre ghiacciate aumentano il rischio
Temperature tipiche: 5°C–18°C a seconda dell'altitudine, con mattinate fredde e alta probabilità di neve sopra i 2.000 m
La primavera è ideale per escursioni in valle, ma non per il terreno tecnico dell'AV2.
Inverno (Novembre ad Aprile)

L'Alta Via 2 è non percorribile in inverno. Neve, ghiaccio, rifugi chiusi, rischio di valanghe e esposizione estrema rendono il percorso insicuro e logisticamente impossibile. L'inverno è riservato allo sci e alle ciaspolate nelle valli più basse.
Perché l'inverno non è adatto:
Tutti i passi alti sono coperti di neve o soggetti a valanghe
Meteo estremo e ore di luce molto brevi
Temperature tipiche: –10°C a +5°C in quota, con forte vento freddo
Nessun accesso ai rifugi lungo il percorso
L'inverno nelle Dolomiti è bellissimo, ma non è compatibile con l'Alta Via 2. Dai un'occhiata alla nostra offerta di sci nelle Dolomiti invece!
Rimanere aggiornati sul meteo
Il meteo nelle Dolomiti cambia rapidamente, specialmente sopra i 2.000 metri. Anche in alta stagione, le tempeste pomeridiane possono svilupparsi improvvisamente e rendere pericolose le sezioni esposte con cavi. Inizia presto ogni giorno e controlla le previsioni prima di impegnarti in lunghe tappe.

Risorse meteorologiche affidabili:
Meteo Alto Adige (servizio meteorologico ufficiale)
Previsioni specifiche per la montagna per le Dolomiti
Aggiornamenti giornalieri dai tuoi prossimi rifugi prima della partenza
Vuoi sapere di più sul meteo nelle Dolomiti in generale? Consulta la nostra guida su escursioni nelle Dolomiti!
Dove soggiornare: Rifugi lungo il percorso

Poiché l'AV2 attraversa diversi massicci isolati, le prenotazioni sono essenziali—soprattutto da luglio a fine agosto. Molti rifugi si esauriscono settimane in anticipo, e spesso è richiesto un deposito durante l'alta stagione.
I migliori rifugi lungo il sentiero

Rifugio Plose
Costruito sulle ampie pendici alpine del Monte Plose, questo rifugio si trova sopra Bressanone, all'ingresso settentrionale dell'Alta Via 2. L'area ha a lungo servito come zona di pascolo estivo per le comunità ladine locali, e i resti di strutture tradizionali punteggiano ancora i prati intorno al rifugio. La sua posizione elevata offre panorami precoci verso i massicci delle Odle e del Puez, fornendo la prima chiara introduzione alle formazioni di calcare stratificato delle Dolomiti. Essendo la prima tappa del percorso, segna una transizione naturale dai paesaggi culturali della valle a un vero terreno alto-alpino.

Rifugio Genova
Originariamente costruito alla fine del XIX secolo dal Club Alpino Tedesco, il Rifugio Genova si trova a un incrocio tra Val di Funes, Longiarù e il massiccio delle Odle. La sua posizione sotto il Passo Poma e l'iconico Sass de Putia lo ha reso storicamente importante per i pastori e i primi alpinisti che navigavano tra le valli ladine. Il paesaggio circostante passa da pendii erbosi a pareti di calcare più ripide, segnalando l'aumento della ruggedità delle sezioni settentrionali dell'AV2. Oggi, il rifugio rimane un punto di sosta strategico prima di attraversare l'esposto plateau del Puez.

Rifugio Puez
Costruito negli anni 1880 e successivamente ampliato, il Rifugio Puez si trova nel cuore dell'Altopiano di Puez, un'area famosa per i suoi esempi da manuale di stratificazione dolomitica utilizzati negli studi geologici in tutta Europa. Il paesaggio desolato attorno al rifugio riflette milioni di anni di erosione, formando vasti coni di detriti e terrazze di calcare piatte uniche per questa regione. La sua posizione isolata—lontana da foreste, paesi e vie di fuga—sottolinea il carattere selvaggio delle prime fasi dell'AV2. Il rifugio offre un riparo essenziale in un ambiente dove le condizioni meteorologiche possono cambiare rapidamente nelle alte terre aperte.

Rifugio Volpi al Mulaz
Intitolata al pioniere del Club Alpino Italiano Giovanni Volpi, la baita si trova sotto le verticali guglie delle Pale di San Martino, una delle formazioni geologiche più antiche delle Dolomiti. Storicamente, i crinali circostanti fungevano da confini naturali tra i territori veneti e tirolesi, e molti dei sentieri per muli nella zona seguono queste antiche rotte di confine. I bacini rocciosi e i pinnacoli acuti attorno alla baita riflettono milioni di anni di sollevamento ed erosione, creando uno dei segmenti più drammatici dell'Alta Via 2. La sua vicinanza al Passo delle Farangole la rende una base importante prima di affrontare i passaggi alti esposti.

Rifugio Boz
Posizionato nel profondo delle montagne bellunesi, il Rifugio Boz occupa una regione un tempo utilizzata da pastori e boscaioli che si muovevano tra remote valli prealpine. Il terreno circostante segna la transizione geologica dal calcare dolomitico alto alle dolci pendici che portano verso il Veneto, conferendo all'area un mix distintivo di formazioni rocciose aspre e pendii boscosi. La baita si trova vicino a vecchie vie di guerra e di commercio che storicamente collegavano borghi isolati attraverso le catene meridionali. Essendo uno degli ultimi rifugi ad alta quota sull'AV2, introduce paesaggi più tranquilli prima della discesa verso Feltre.

Rifugio Pisciadù
Costruito vicino al turchese Lago Pisciadù all'inizio del 1900, questo rifugio si trova sotto le imponenti scogliere del Gruppo Sella, un massiccio un tempo modellato da antichi reef corallini durante il periodo Triassico. L'accesso attraverso la Val Setus segue antiche vie commerciali che collegavano le valli ladine con la regione della Fassa prima che esistessero strade moderne. Il suo alto circo roccioso e chiuso offre viste spettacolari e segna l'inizio del terreno AV2 più tecnicamente impegnativo. La posizione del rifugio all'incrocio di vie di arrampicata e attraversamenti ad alta quota lo rende un punto di riferimento chiave nelle Dolomiti centrali.
Quando Aprono i Rifugi Montani?
La maggior parte dei rifugi lungo l'Alta Via 2 è aperta da metà giugno a fine settembre, a seconda dei livelli di neve
I rifugi più alti (sopra i 2.300–2.500 m) spesso aprono più tardi a giugno e possono chiudere prima a settembre
Una forte nevicata tardiva in primavera può ritardare le date di apertura nelle sezioni del Puez, Sella e Pale di San Martino
Tempeste autunnali anticipate a volte provocano chiusure anticipate per i rifugi nelle catene montuose meridionali delle Bellunesi
Le date esatte variano da rifugio a rifugio, quindi è essenziale controllare gli orari della stagione attuale quando si pianifica
Principali Attrazioni dell'AV2
L'Alta Via 2 attraversa alcuni dei paesaggi più suggestivi delle Dolomiti, da alti pianori a punti panoramici glaciali e massicci di calcare remoti. Queste attrazioni catturano la varietà e il carattere del percorso.

Parco Naturale Puez-Odle
Questa area protetta si trova tra la Val Gardena e la Val di Funes, definita dalle ripide cime delle Odle e dall'aperto plateau del Puez che forma un corridoio naturale in alta quota. I tradizionali sentieri ladini un tempo collegavano le valli circostanti attraverso questi prati e valichi. Oggi, il mix di passaggi stretti e ampie alture segna il primo grande cambiamento paesaggistico sull'Alta Via 2. Il suo terreno elevato sperimenta spesso rapidi cambiamenti meteorologici che influenzano le decisioni quotidiane sui percorsi.

Lago Pisciadù
Situato in una conca glaciale sotto il Gruppo Sella, il Lago Pisciadù si trova lungo le storiche vie che collegano le valli ladine di Badia e Fassa. Il circo di scogliere che circonda il lago crea un punto di pausa naturale dopo la ripida salita attraverso la Val Setus. La sua posizione segna l'inizio del terreno centrale più tecnico dell'AV2. L'elevazione del lago offre viste chiare sulle alte terrazze che portano verso la Marmolada.

Ghiacciai della Marmolada
Il massiccio della Marmolada forma la sezione più alta delle Dolomiti e storicamente collegava Fassa e Belluno attraverso alti valichi utilizzati per il commercio e i movimenti stagionali. I percorsi di guerra e le prime linee di alpinismo segnano ancora alcune delle sue pendici superiori. Dall'Alta Via 2, il massiccio funge da importante divisore geografico tra i gruppi dolomitici settentrionali e meridionali. La sua posizione prominente aiuta gli escursionisti a orientarsi durante le lunghe traversate di cresta.

Pale di San Martino Muri Alpini
Questi alti pianori e scogliere si ergono sopra le valli di Primiero e Fassa, un tempo utilizzati da pastori e commercianti locali che attraversavano insediamenti montani remoti. I vasti campi di pietra e le creste esposte conferiscono a quest'area un carattere distintivo delle Dolomiti meridionali. Forma uno dei tratti più isolati e impegnativi dell'Alta Via 2. L'esposizione agli agenti atmosferici e le lunghe distanze tra le uscite della valle definiscono la natura del viaggio qui.

Massiccio della Sella
Il Sella si trova all'incrocio di quattro valli ladine, raggiunte da tempo tramite passi elevati come Gardena, Sella e Pordoi che collegavano il commercio e lo scambio culturale. Le sue ripide gole e le terrazze elevate formano una barriera centrale tra Badia, Fassa e Fodom. Sull'Alta Via 2, il massiccio segna uno dei passaggi più impegnativi del percorso. Il terreno elevato offre ampi punti di vista sulle Dolomiti centrali.

Parco Nazionale Bellunesi
Situato sul bordo meridionale delle Dolomiti, questo parco mescola ripidi passi di calcare con valli boscose storicamente modellate da percorsi pastorali e forestali. Le vecchie connessioni tra Feltre, Agordo e i vicini borghi influenzano ancora la rete dei sentieri. Il terreno più tranquillo contrasta con i gruppi settentrionali più drammatici lungo l'AV2. Il suo graduale passaggio verso paesaggi prealpini segna la transizione finale prima di scendere a Feltre.
Il nostro itinerario consigliato per l'Alta Via 2
Questo itinerario di 14 giorni segue la classica linea dell'Alta Via 2 da Bressanone a Feltre, abbinando la distanza tra i rifugi e l'elevazione giornaliera in modo che il percorso risulti impegnativo ma gestibile per escursionisti in forma. Le distanze e l'elevazione sono approssimative e possono variare leggermente a seconda delle posizioni esatte dei rifugi e delle varianti scelte.
Giorno 1 – Arrivo a Bressanone
Stabilisciti a Bressanone, una città storica all'ingresso settentrionale dell'Alta Via 2. Usa il pomeriggio per esplorare il centro storico, controllare l'attrezzatura e acquistare eventuali ultime provviste prima di dirigerti verso le montagne.
Giorno 2 – Bressanone → Rifugio Plose
Il sentiero sale dalla valle verso St. Andrea, poi continua sulle pendici del Plose. Puoi accorciare la salita utilizzando la funivia, oppure percorrere l'intero tragitto per un solido primo giorno. Man mano che guadagni quota, si aprono panorami sulla Valle dell'Eisack e sulle Dolomiti settentrionali.
Distanza: ~7 km
Elevazione: +900 m
Terreno: Sentieri forestali, strade agricole, poi praterie alpine aperte

Giorno 3 – Rifugio Plose → Rifugio Genova
Dal crinale del Plose, il percorso si dirige verso il Passo Rodella e la base del Sass de Putia. Una salita costante porta alla Forcella della Pütia, seguita da una traversata e una dolce discesa verso il bacino panoramico attorno al Rifugio Genova.
Distanza: ~13 km
Elevazione: +550 m / –700 m
Terreno: Sentieri alpini ondulati, sezioni rocciose, brevi salite ripide
Giorno 4 – Rifugio Genova → Rifugio Puez
La giornata inizia su terreno facile prima che il sentiero si diriga a sud lungo i fianchi del gruppo Puez–Odle. Una salita verso Furcia de Medalges e poi verso Forcella della Roa ti porta su terreno più tecnico con brevi sezioni protette da cavi. Il percorso attraversa poi l'altopiano verso il Rifugio Puez.
Distanza: ~10 km
Elevazione: +750 m / –580 m
Terreno: Passi rocciosi, traversate strette, brevi cavi fissi, alto altopiano

Giorno 5 – Rifugio Puez → Rifugio Pisciadù
Attraversi l'aperto altopiano del Puez e scendi verso il Passo Gardena, passando per Lech de Crespeina e ripide pendici di detriti. Dal passo, una salita più ripida su terreno roccioso conduce al bacino del Rifugio Pisciadù, situato sopra un piccolo lago.
Distanza: ~10 km
Elevazione: +750 m / –630 m
Terreno: Altopiano alto, ripide salite e discese rocciose, sezioni assistite da cavi
Giorno 6 – Rifugio Pisciadù → Rifugio Castiglioni Marmolada
Il percorso attraversa il Massiccio della Sella, attraversando l'Altiplano del Sella e passando vicino al Piz Boè prima di scendere verso il Passo Pordoi. Una lunga contornatura sul sentiero Viel dal Pan offre continui panorami sulla Marmolada e conduce al rifugio vicino al Lago Fedaia.
Distanza: ~16 km
Elevazione: +1.000 m / –1.600 m
Terreno: Altopiani rocciosi, deviazioni opzionali per la vetta, lunga discesa su ghiaia e sentiero

Giorno 7 – Rifugio Castiglioni Marmolada → Passo San Pellegrino
Una lunga tappa inizia con una discesa verso Malga Ciapela, con l'opzione di accorciare la sezione stradale in autobus. Da lì, il percorso sale attraverso foreste e pascoli aperti verso Forcella Rossa e l'area di San Pellegrino, con ampie vedute sulla Marmolada e le catene circostanti.
Distanza: ~21 km
Elevazione: +1.100 m / –1.250 m
Terreno: Mix di approcci asfaltati, sentieri forestali e salite/discese alpine sostenute
Giorno 8 – Passo San Pellegrino → Rifugio Volpi al Mulaz
Il sentiero sale attraverso pendii erbosi verso i pascoli alti vicino ai prati dei "Cigani Alti", poi traversa verso il Passo di Veneggia. Una serie di creste e brevi salite conduce nel cuore delle Pale di San Martino, terminando al magnificamente situato Rifugio Volpi al Mulaz.
Distanza: ~13 km
Elevazione: +1.100 m / –460 m
Terreno: Sentieri erbosi e rocciosi, salite ripide, alcune sezioni protette da cavi

Giorno 9 – Rifugio Volpi al Mulaz → Rifugio Rosetta
Una ripida salita verso il Passo Mulaz e poi verso il Passo delle Farangole rende questo uno dei giorni più tecnici dell'AV2, con molteplici passaggi esposti attrezzati con cavi. Dopo aver superato il punto più alto, il percorso scende attraverso la drammatica Val delle Comelle e termina con un'ultima salita verso il Rifugio Rosetta.
Distanza: ~7 km
Elevazione: +750 m / –750 m
Terreno: Detriti ripidi, camini, sporgenze esposte, poi lunga discesa su terreno roccioso
Giorno 10 – Rifugio Rosetta → Rifugio Treviso
La giornata inizia con una discesa nella Val di Roda, seguita da una salita al Col delle Fede e un incrocio con un sentiero attrezzato con cavi verso il Passo di Ball. Da lì, il percorso passa vicino al Rifugio Pradidali e continua oltre il Passo delle Lede prima di una lunga discesa nella Valle dei Canali e al Rifugio Treviso.
Distanza: ~13 km
Elevazione: +800 m / –1.800 m
Terreno: Sentieri rocciosi, scale e cavi in alcuni punti, poi lunga discesa boschiva

Giorno 11 – Rifugio Treviso → Rifugio Cereda
Una tappa più tranquilla si dirige a sud attraverso foreste sparse e pendii aperti, salendo gradualmente verso Forcella d’Oltro. Dopo il passo, una discesa sostenuta riporta al limite degli alberi e termina al Passo Cereda.
Distanza: ~8 km
Elevazione: +700 m / –1.000 m
Terreno: Sentieri forestali, salita costante verso un passo erboso, lunga discesa su sentiero misto
Giorno 12 – Rifugio Cereda → Rifugio Boz
Il percorso segue una strada secondaria verso Padretermo, poi si trasforma in una gola e sale costantemente verso il Passo Comedon. Dopo essere scesi a Piano della Regina, continua tramite il Bivacco Feltre–Bodo e sotto le pareti del Sass de Mura prima di raggiungere il Rifugio Boz.
Distanza: ~13 km
Elevazione: +1.250 m / –900 m
Terreno: Sentiero ripido nella gola, traversate strette, pascoli e creste remote

Giorno 13 – Rifugio Boz → Croce d’Aune / Feltre
La tappa finale in montagna attraversa il Passo Finestra e il terreno ondulato sopra la valle del Feltrino, passando per punti di riferimento come la Piazza del Diavolo e il Rifugio Dal Piaz. Una lunga discesa porta al Passo Croce d’Aune, dove puoi collegarti in autobus o trasferirti a Feltre.
Distanza: ~19 km
Elevazione: +900 m / –1.600 m
Terreno: Sentieri ad alta balconata, bosco misto e una lunga discesa finale su sentiero e strada
Giorno 14 – Partenza da Feltre
Trascorri la mattina esplorando il centro storico di Feltre, con i suoi palazzi rinascimentali e le viste collinari sulla valle. A seconda dei piani di viaggio successivi, collegati in treno o trasferimento privato a Venezia, Innsbruck o altri hub regionali.
Vivi questo itinerario nel nostro tour:
Perché questo tour?
Questo itinerario segue la classica struttura di 14 giorni, bilanciando un'elevazione impegnativa con una spaziatura pratica dei rifugi e un tempismo sicuro sui passi tecnici. Evita varianti non necessarie mantenendo le sezioni più panoramiche e caratterizzanti del percorso AV2.
Il ritmo consente un progresso costante attraverso cinque gruppi principali delle Dolomiti senza sovraccaricare nessun singolo giorno, rendendo il viaggio impegnativo ma raggiungibile per escursionisti in forma.
Per chi è?

Alta Via 2 si adatta a escursionisti con una solida esperienza alpina che si sentono a proprio agio su terreni ripidi e rocciosi e passi protetti da cavi. I guadagni di elevazione giornalieri sono sostenuti, e diverse tappe comportano sentieri stretti, detriti instabili e brevi segmenti di via ferrata.
È ideale per escursionisti forti e sicuri di sé che hanno completato altri percorsi montani di più giorni e vogliono un attraversamento più tecnico delle Dolomiti.
Nord-Sud vs. Sud-Nord
La maggior parte degli escursionisti sceglie di percorrere l'AV2 da nord a sud. Ecco perché:
La direzione tradizionale inizia a Bressanone e termina a Feltre, offrendo agli escursionisti un riscaldamento graduale prima di entrare nelle sezioni più tecniche. L'elevazione aumenta costantemente attraverso i gruppi Puez-Odle e Sella, consentendo tempo per adattarsi prima del terreno impegnativo nelle Pale di San Martino e nei remoti Bellunesi.

E per il percorso inverso?
La direzione inversa è possibile, ma anticipa le fasi più ripide e tecniche, inclusi il Passo delle Farangole e le lunghe salite intorno a Mulaz. La logistica quotidiana diventa leggermente meno intuitiva, e la neve precoce sui passi meridionali può complicare i primi giorni.
Meteo, Luce e Flusso Psicologico
Il percorso nord-sud si allinea generalmente meglio con i modelli meteorologici estivi, offrendo mattinate più stabili per i passi alti e un'esposizione solare favorevole su traversate chiave. Offre anche una progressione psicologica naturale: il paesaggio diventa progressivamente più selvaggio e drammatico, culminando nelle Pale di San Martino e nei Bellunesi prima di scendere a Feltre.

Cosa portare
Alta Via 2 è un percorso ad alta quota, da rifugio a rifugio, quindi il bagaglio si concentra su strati leggeri, protezione dalle intemperie e elementi di sicurezza essenziali piuttosto che su attrezzatura da campeggio completa. Uno zaino ben ottimizzato renderà le lunghe salite e le sezioni tecniche significativamente più gestibili.
Strati di abbigliamento principali
Strato base traspirante (maniche corte e lunghe)
Fleece o giacca leggera isolante come strato intermedio per le fresche mattine e serate
Giacca e pantaloni impermeabili con un buon cappuccio e cuciture nastrate
Pantaloni da trekking convertibili o pantaloni corti più collant termici leggeri per i giorni più freddi
Calze di ricambio (merino o sintetiche, 3-4 paia) e guanti leggeri + berretto
Calzature
Scarponi da trekking robusti con buon supporto per la caviglia e suole aderenti (la categoria B1/B1.5 funziona bene)
Scarpe da campeggio leggere o sandali per i rifugi per riposare i piedi
Opzionale: ghette per neve precoce o detriti instabili

Attrezzatura tecnica e di sicurezza
Bastoni da trekking regolabili per salite/discese ripide
Casco (raccomandato per aree soggette a caduta di sassi e sezioni con cavi)
Set da ferrata e imbracatura se prevedi di agganciarti ai cavi sui passi esposti, altrimenti un set di moschettoni dovrebbe essere sufficiente
Torcia frontale con batterie di ricambio, piccolo kit di pronto soccorso e coperte di emergenza
Idratazione, Navigazione e Varie
Capacità di 2-3 litri d'acqua (bottiglie o sacca idrica)
Snack ad alta energia per lunghe tappe tra i rifugi (disponibili anche in alcuni rifugi)
Mappa cartacea + bussola e/o app GPS con mappe offline
Powerbank per mantenere i dispositivi in funzione tra i rifugi
Protezione solare: occhiali da sole, cappello e crema solare ad alta protezione SPF
Fodera leggera per sacco a pelo
tappi per le orecchie
Piccolo kit da lavaggio
Contante per pagamenti
Linee guida sul peso
Per la maggior parte degli escursionisti, un obiettivo di 8-10 kg di peso totale dello zaino (senza acqua) funziona bene sull'Alta Via 2. Rimanere all'interno di questo intervallo rende le lunghe salite e le sezioni tecniche gestibili pur coprendo tutti gli elementi essenziali per la sicurezza.
Prova a evitare abbigliamento duplicato e oggetti pesanti “solo per precauzione”. Dai priorità a strati versatili che si asciugano rapidamente e possono essere combinati per condizioni più fredde. Se scegli di portare un set da ferrata e un casco, cerca modelli leggeri e compensare riducendo l'attrezzatura non essenziale altrove nello zaino.
Cibo, Acqua e Rifornimenti

La pianificazione di cibo e acqua sull'Alta Via 2 è semplice, ma le sezioni remote e più elevate richiedono attenzione. I servizi dei rifugi coprono la maggior parte dei bisogni, ma lunghe giornate e terreni esposti significano che dovresti gestire con attenzione idratazione e snack.
Pasti nei rifugi di montagna: I rifugi servono cena, colazione e spesso pranzi al sacco. Le cene sono tipicamente pasti alpini a più portate; le colazioni sono semplici ma affidabili. La maggior parte dei rifugi accetta aggiustamenti dietetici, ma le opzioni vegetariane variano, quindi è saggio controllare in anticipo o portare elementi supplementari.
Disponibilità d'acqua: Porta 2-3 litri di capacità al giorno. Le fonti d'acqua si trovano nei rifugi e occasionalmente in valli o ruscelli, ma molte sezioni alte — specialmente intorno a Pisciadù, Sella e le Pale di San Martino — non offrono ricariche per diverse ore. Inizia sempre la giornata con bottiglie piene.
Pranzo e snack lungo il sentiero: Per lunghe tappe, i rifugi possono preparare panini, frutta e alimenti ad alta densità energetica. È saggio portare snack leggeri ad alta calorie come noci, barrette o frutta secca per salite ripide e continue. Molte tappe non hanno strutture a metà percorso, quindi l'autosufficienza è fondamentale.
Dove rifornirsi: Bressanone e Feltre sono le uniche città di rifornimento complete sul percorso standard AV2. Piccole botteghe o strutture si trovano vicino al Passo Pordoi e talvolta a San Pellegrino, ma la selezione è limitata. Pianifica di portare diversi giorni di snack e/o fare affidamento sui rifugi per i pasti principali e gli snack.

Navigazione e Sicurezza
Navigare sull'Alta Via 2 è generalmente semplice grazie a sentieri ben stabiliti e costantemente segnati, ma l'ambiente alpino richiede attenzione, preparazione e strumenti affidabili. Comprendere il sistema sentieristico delle Dolomiti e i rischi specifici dell'AV2 renderà il percorso significativamente più sicuro e più piacevole.
Navigare sull'Alta Via 2
Il percorso è segnato con strisce rosse e bianche CAI, dipinte su rocce, alberi e pali. Questi segnali ti guidano attraverso foreste, pendii di detriti, alti altipiani e passi esposti.
Marcature Rosse e Bianche: Il simbolo standard CAI utilizzato in tutta la Dolomiti. I numeri dei sentieri (ad es., “2”) appaiono spesso accanto alle strisce.
Numeri dei Sentieri: L'Alta Via 2 segue i percorsi CAI designati. Il numero “2” appare sui segnali di giunzione e sui segnavia dipinti lungo il percorso.
Segnali di Sentiero: Paletti di legno o metallo segnano le principali intersezioni e indicano la direzione verso i rifugi, i passi e i sentieri di collegamento.
L'Alta Via 2 rimane per lo più su sentieri chiaramente definiti, ma nebbia, neve di fine stagione e terreno roccioso possono rendere difficile vedere i segnali. Per questo motivo, gli strumenti di navigazione rimangono essenziali! Consulta la nostra guida escursionistica delle Dolomiti per ulteriori linee guida.

Consigli di sicurezza per l'Alta Via 2
1. Il tempo cambia rapidamente
Le Dolomiti sono note per repentini cambiamenti meteorologici, specialmente a metà estate.
Le tempeste pomeridiane sono frequenti da luglio ad agosto
Le temperature scendono rapidamente sopra i 2.000-2.500 m
Nuvole e nebbia possono ridurre la visibilità sugli altipiani di Puez, Sella e Rosetta.
Controlla sempre le previsioni per Arabba, Cortina, Val Gardena o Pale di San Martino.
Porta uno strato impermeabile anche in giornate apparentemente stabili.

2. La neve di inizio stagione è comune
I campi di neve possono rimanere sui passi ripidi fino a fine giugno, influenzando:
Forcella della Roa
Val Setus
Passo delle Farangole
Traversate alte nelle Pale di San Martino
Se fai escursioni a giugno → aspettati neve, lastre di ghiaccio e potenzialmente tappe chiuse o alterate.

3. Sii onesto riguardo alla difficoltà
L'Alta Via 2 è impegnativa e include:
Detriti instabili
Salite e discese ripide
Sentieri stretti a balcone
Sezioni protette da cavi
Scegli l'AV2 solo se ti senti a tuo agio con l'esposizione e lo sforzo alpino per un'intera giornata.
4. I sentieri sono ben segnati — ma porta comunque strumenti di navigazione
I segnali sono eccellenti, ma:
La nebbia può rendere Puez e Rosetta disorientanti
I cumuli di pietre e la vernice possono confondersi con il calcare chiaro
Le batterie del telefono si scaricano più rapidamente in alta quota
Assicurati di scaricare tutti i percorsi GPX e porta una batteria portatile e una mappa cartacea come backup.

5. I rifugi operano stagionalmente
La maggior parte dei rifugi dell'Alta Via 2 apre da metà giugno a fine settembre.
Fuori da questa finestra:
Nessun cibo
Nessuna acqua
Nessun riscaldamento
Nessun rifugio di emergenza
Tutti gli itinerari da rifugio a rifugio sull'AV2 devono essere pianificati all'interno della stagione operativa.
6. Le sezioni con cavi richiedono sicurezza
L'Alta Via 2 include tre sezioni esposte assistite da cavi:
Forcella della Roa
Val Setus
Passo delle Farangole
Se non ti senti sicuro su rocce ripide o su ledge strette, evita il maltempo e considera di portare un set da ferrata leggero o almeno un set di moschettoni per assicurarti ai cavi.
7. Servizi di emergenza e contatti

Se qualcosa va storto, è fondamentale agire rapidamente e sapere chi chiamare.
Numero di emergenza generale: 112 (a livello UE)
Soccorso in montagna (Aiut Alpin Dolomiti): +39 0471 797171
Cerca riparo nel rifugio più vicino se si sviluppano tempeste o scarsa visibilità.
8. Hai bisogno di una guida?
Una guida è utile se:
Hai esperienza alpina limitata
Stai escursionando a giugno o all'inizio di ottobre
Vuoi includere sezioni opzionali di via ferrata
Preferisci delegare le decisioni di navigazione e sicurezza
Le guide non sono richieste per la maggior parte degli escursionisti, ma possono ridurre significativamente il rischio e lo stress in condizioni miste.
Guidato vs. Autoguidato

L'Alta Via 2 è uno dei traversi più tecnici delle Dolomiti, quindi la scelta tra un viaggio guidato o autoguidato dipende in gran parte dalla tua esperienza alpina, fiducia su terreni esposti e comfort con la navigazione e la logistica. Offriamo sia tour guidati che opzioni autoguidate e ciascuna offre un'esperienza gratificante — la chiave è selezionare quella che corrisponde al tuo livello di abilità.
Guidato
Per chi è
Escursionisti con esperienza alpina limitata
Coloro che non hanno familiarità con l'attrezzatura da via ferrata o terreni esposti
Escursionisti di inizio stagione (giugno) o chiunque sia preoccupato per le condizioni della neve
Viaggiatori che preferiscono concentrarsi esclusivamente sull'escursione mentre la logistica, la sicurezza e le decisioni sono gestite da un professionista
Vantaggi
Guida esperta attraverso sezioni tecniche ed esposte
Decisioni in tempo reale basate su meteo e condizioni
Aumento della sicurezza sui passi protetti da cavi e nei campi di neve di inizio stagione
Nessuno stress di navigazione; la guida si occupa della ricerca del percorso
Svantaggi
Costo più elevato
Meno flessibilità nel ritmo e nelle regolazioni quotidiane
Data e itinerari di gruppo fissi
Autoguidato

Per chi è
Escursionisti forti e esperti comodi con lunghe giornate di elevazione
Navigatori sicuri che utilizzano mappe, tracce GPX e segnaletica CAI
Coloro che hanno familiarità con l'esposizione, i detriti e i terreni assistiti da cavi
Escursionisti che preferiscono flessibilità, indipendenza e ritmo personalizzato
Vantaggi
Piena libertà di regolare il ritmo e il programma giornaliero
Più conveniente
Possibilità di personalizzare le scelte dei rifugi, varianti e giorni di riposo
Un'esperienza alpina più indipendente e immersiva
Svantaggi
Richiede un forte giudizio montano in condizioni meteorologiche avverse
Maggiore impegno nella pianificazione (rifugi, trasferimenti, tempistiche)
Maggiore responsabilità per la navigazione e la sicurezza
Neve di inizio stagione o tempeste possono complicare le decisioni
Come arrivare e tornare dall'Alta Via 2
Iniziare e terminare l'Alta Via 2 è semplice, con Bressanone (Brixen) come punto di partenza a nord e Feltre come punto finale a sud. Entrambi sono ben collegati da treni, autobus regionali e aeroporti vicini. Di seguito è riportata una panoramica pratica su come raggiungere il percorso e tornare una volta completata l'escursione.

Come arrivare all'inizio (Bressanone / Brixen)
Aeroporto di Innsbruck (INN), Austria
Distanza da Bressanone: ~85 km
Tempo di viaggio: ~1.5 ore in auto
Trasporto pubblico: Treni diretti da Innsbruck a Bressanone (1h 20m). Questa è l'opzione più veloce e conveniente per raggiungere l'inizio dell'AV2.
Aeroporto di Venezia Marco Polo (VCE), Italia
Distanza da Bressanone: ~180 km
Tempo di viaggio: ~3 ore in auto
Trasporto pubblico: Autobus per Mestre → treno Trenitalia per Bressanone (≈3.5–4 ore).
Aeroporto di Treviso (TSF), Italia
Distanza da Bressanone: ~170 km
Tempo di viaggio: ~3 ore in auto
Trasporto pubblico: Autobus per Treviso Centrale → treno per Bressanone con 1-2 cambi.

I biglietti per treni e autobus possono essere acquistati presso le stazioni, a bordo (per alcuni autobus) o tramite app mobili come:
Südtirolmobil:
La rete principale per treni e autobus in Alto Adige. Utile per collegamenti a Bressanone e per percorsi nella valle inferiore.Dolomitibus:
Opera attraverso le Dolomiti centrali e meridionali, servendo città come Falcade, Agordo e Feltre — utile per uscite vicino al Passo San Pellegrino o nell'approccio finale a Feltre.Trenitalia:
Fornisce servizi ferroviari a lunga distanza e regionali collegando Venezia, Verona, Treviso e Bolzano/Bressanone con collegamenti successivi.Itabus:
Servizi di autobus a lunga distanza che collegano le principali città italiane come Venezia, Verona e Milano con città nelle regioni Veneto e Trentino. Utile per trasferimenti economici quando gli orari ferroviari sono limitati.ÖBB (Ferrovie austriache):
Fornisce veloci collegamenti ferroviari transfrontalieri tra Austria e Italia, inclusi percorsi diretti per Innsbruck, Brennero e Bolzano/Bressanone — ideale per i viaggiatori che volano dentro o fuori Innsbruck.
Partenza dalla fine (Feltre)
Feltre è ben collegata da treni e autobus regionali, rendendo semplice il viaggio successivo dopo aver completato l'ultima tappa.

Aeroporto di Venezia Marco Polo (VCE)
Distanza: ~110 km
Tempo di viaggio: ~1 ora e 50 minuti in auto
Trasporto pubblico: Treno da Feltre a Venezia Santa Lucia, poi autobus/traghetto per l'aeroporto.
Aeroporto di Treviso (TSF)
Distanza: ~80 km
Tempo di viaggio: ~1 ora e 20 minuti in auto
Trasporto pubblico: Treno per Treviso Centrale → navetta per l'aeroporto.
Aeroporto di Innsbruck (INN)
Distanza: ~220 km
Tempo di viaggio: ~3.5 ore in auto
Trasporto pubblico: Treno per Verona → Innsbruck (≈4-5 ore).
Trasferimenti privati possono essere organizzati, basta farcelo sapere se ne hai bisogno!

Domande frequenti
Ho bisogno di esperienza precedente di escursionismo per completare l'Alta Via 2?
Sì. L'AV2 è un percorso alpino impegnativo con salite ripide, traversate esposte e sezioni assistite da cavi. È richiesta una buona forma fisica e un'esperienza precedente di montagna di più giorni.I principianti possono fare l'Alta Via 2?
Non raccomandato. I principianti dovrebbero considerare l'Alta Via 1 o altri percorsi dolomitici meno tecnici. L'AV2 richiede sicurezza su detriti, ledge e lunghe giornate di elevazione.È obbligatorio l'equipaggiamento da via ferrata?
No, ma può essere utile in punti esposti, specialmente intorno al Passo delle Farangole. Gli escursionisti sicuri completano spesso l'AV2 senza di esso; altri possono preferire la sicurezza aggiuntiva.Posso campeggiare sull'Alta Via 2?
Il campeggio selvaggio non è consentito nelle Dolomiti. L'AV2 è progettata come un itinerario da rifugio a rifugio utilizzando i rifugi per pasti e alloggio.I rifugi sono adatti ai vegetariani?
La maggior parte dei rifugi offre opzioni vegetariane di base, anche se i menu variano. Portare alcuni snack supplementari è una buona idea se fai affidamento su esigenze dietetiche specifiche.Quanto è lunga la tappa più lunga?
Le giornate più lunghe variano tipicamente da 19 a 21 km, con guadagni o perdite di elevazione sostenuti — in particolare i Giorni 6, 7 e 13 dell'itinerario classico.Cosa devo fare se si avvicina una tempesta?
Scendere al rifugio più vicino o in un'area riparata e evitare creste e terreni protetti da cavi. Le tempeste pomeridiane sono comuni; inizia presto per ridurre l'esposizione.È sicuro fare escursioni da soli sull'Alta Via 2?
Sì per escursionisti esperti. I sentieri sono ben segnati e i rifugi sono frequenti, ma gli escursionisti solitari devono essere particolarmente cauti con il meteo, la navigazione e il terreno esposto.Come faccio a tornare da Feltre dopo aver finito?
Feltre ha eccellenti collegamenti ferroviari e autobus verso Venezia, Treviso, Verona e Innsbruck. Tornare a Bressanone è semplice tramite ferrovia regionale.

Pronto, partenza, escursione!
L'Alta Via 2 è uno dei percorsi a lungo raggio più gratificanti delle Dolomiti, ma pianificarlo può sembrare opprimente. Con terreno tecnico, meteo montano variabile e una rete complessa di rifugi, anche gli escursionisti esperti devono prepararsi con attenzione.
Per i principianti nelle Dolomiti, l'AV2 può essere difficile da navigare in modo indipendente, specialmente attraverso passi esposti o in condizioni di inizio stagione. È qui che entriamo in gioco. Ci specializziamo nel rendere le avventure nelle Dolomiti senza soluzione di continuità e ben strutturate.

Prenotare un tour con noi include:
Pianificazione del percorso personalizzata in base alla tua forma fisica e esperienza
Assistenza nella prenotazione dei rifugi
Logistica di viaggio per arrivo e partenza
Tracce GPX dettagliate per ogni tappa
Informazioni pratiche sui sentieri e consigli di sicurezza
Supporto durante il tour se le condizioni cambiano
Se non sei sicuro da dove iniziare, assicurati di prenotare una consulenza gratuita per lasciarci aiutarti a pianificare la tua Alta Via 2 con fiducia.

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Ci occupiamo degli itinerari, degli alloggi e di tutto ciò di cui preferite non occuparvi, in modo che possiate godervi un'escursione senza pensieri.
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